Si trattava di un comizio. Quindi toni forti. Che a Giorgia Meloni non dispiacciono. Il bello è che anche ieri si è atteggiata a vittima di una sinistra che a suo avviso mentirebbe. Perché, così proclama, lei è democratica, Fratelli d’Italia pure , come lo sono gli alleati. Forse Tajani. Ma Salvini…
Politicamente parlando, Fratelli d’Italia sarà pure democratico, ma in senso plebiscitario. Detto altrimenti: si vuole tutto il potere, però dal popolo.
Diciamo che il potere scivola tra le mani del popolo. Toccata e fuga. La logica è quella cesarista. Con cesarismo si intende un regime politico tenuto in piedi saldamente da un solo uomo, nel nostro caso una donna. Un leader capace di avere con il popolo un relazione carismatica. Per capirsi: “Votatemi in massa poi ci penso io”. Il potere, il popolo, ripetiamo, lo vede di sfuggita: quando vota. Poi si decide tutto in alto. Se ci si passa la battuta: “Ghe pensi mi”.
La democrazia di Giorgia Meloni – qui le sue radici fasciste o comunque fortemente autoritarie – non ama il dissenso e disconosce il ruolo dell’opposizione, relegato, per ora, a una specie di diritto di tribuna (si veda il disegno di legge sul premierato). Diritto neppure tanto gradito – qui il vittimismo meloniano – perché, come si proclama, esercitato dalla sinistra in modo settario e antidemocratico.
Capito? La sinistra fa ciò che deve fare, cioè l’opposizione, però i limiti di ciò che deve dire e non dire, fare e non fare, li stabilisce la maggioranza, sempre pronta - ecco la "furbata" - a far scattare l’accusa di settarismo.
Se questa è democrazia, giudichi il lettore. Ma veniamo all’accusa mossa dalla sinistra al governo di aver ridotto in poco più di due anni la sfera della libertà individuale. “Imputazione” che invece Giorgia Meloni ritiene falsa e settaria.
La sfera di libertà dei migranti sicuramente. Come? Introducendo misure restrittive che ad esempio, impedsicomo i soccorsi in mare da parte di soggetti privati. Quindi migranti e Ong sono meno liberi di prima. Per non parlare dei campi di concentramento in costruzione in Albania, per stabilire se un migrante sia clandestino o no. Intanto che stia galera… Per questo governo tutta l’immigrazione è clandestina, a prescindere. Il che è frutto di una visione razzista e complottista.
Stesso discorso per gli altri diritti civili e di libertà: si manda la polizia con i manganelli contro le manifestazioni studentesche; si imbottiscono i consultori di attivisti contrari alle legge sull’interruzione della gravidanza; si nega il matrimonio tra persone dello stesso sesso; si vuole vietare, come grave reato, la maternità surrogata, si comprime nelle scuole e nella vita civile la libertà di religione dei non cattolici, in particolare dei musulmani
Questa destra si propone di imporre un pensiero unico, che vede al centro dio, patria e famiglia: la religione cattolica, la nazione autoctona, la famiglia etero.
Si nega la principale conquista della modernità: la libertà di scelta dell’individuo. Si propone, ripetiamo, un modello di pensiero unico illiberale, che all’individuo sostituisce lo stato, ovviamente inteso in senso etico, l’etica di cui sopra ovviamente: dio, patria e famiglia. Etica unica diciamo.
Infatti siamo davanti alla classica “Reductio ad unum”. In questo caso parleremmo di “Reductio ad sinistrum” (pardon per il latino maccheronico). Qualsiasi cosa dica la sinistra, proprio perché la dice la sinistra, sarebbe sbagliata. In pratica si ricade nella fallacia dell’”argumentum ad hominem”. Per capirsi: “Chi afferma questo? Una prostituta. Quindi non può essere vero, perché detto da una prostituta”. Classico argomento avvocatesco, da aula di tribunale.
Si dirà che la sinistra, a sua volta, ricorre alla “Reductio ad Hitlerum, nel senso che qualsiasi cosa dica la destra riporta al nazismo, eccetera, eccetera. Può darsi.
Però Hitler e Mussolini sono esistiti, mentre la sinistra criticata dalla Meloni – come blocco unico falce e martello – esiste solo nella sua fantasia. Perché è vero che la sinistra comprende comunisti, ex comunisti, fondamentalisti verdi, eccetera, ma rinvia anche a socialisti, liberali, democratici e progressisti vari.
Anche a sinistra lo stato piace, spesso troppo, però tra Hitler, Mussolini e i fratelli Rosselli (non solo il sacrificio di Matteotti, purtroppo) c’è una bella differenza. Insomma le tradizioni politiche contano. I fascisti sono una cosa i liberali un’altra. Non si può fare di tutta l’erba un fascio, mescolare pere comuniste, con le mele liberali.
Qui la vera settaria è Giorgia Meloni. Un’ultima cosa: il Dio, patria e famiglia, sembra ripreso pari pari dal programma del Maresciallo Pétain. Ci riporta insomma alla Francia sconfitta nel 1940, collaborazionista dei nazisti.
E qui si apre il discorso sull’idea di Europa di Giorgia Meloni. Che rimanda decisamente ai nazionalismi. Il che significa che le destre, se anche dovessero vincere le elezioni europee, dopo non potrebbero non dividersi. E per una semplice ragione: perché la destra, come lo scorpione con la rana servizievole, non può non pungerla, anche a costo di andare a fondo insieme nel fiume, dal momento che così vuole il suo istinto di scorpione (di destra). Il che significa una cosa sola: autodistruzione dell’ Unione Europea. Del grande lavoro compiuto negli utimi (quasi) settant’anni.
Si ricordi che l’ultimo tentativo delle destre nazionaliste di creare, quello che allora fu chiamato il “ Nuovo Ordine Europeo”, risale a Hitler e alle sue armate. Tutti i suoi alleati fascisti lo tradirono, spagnoli, italiani, rumeni, ungheresi, bulgari. Proprio perché nazionalisti. “Ognuno per sé, dio per tutti. Questa la regola base della destra, peggio ancora se di ascendenza fascista.
L’Europa dei nazionalisti, coattiva o meno, non funziona. E questo, detto per inciso, è un altro buon motivo per non votare Giorgia Meloni alle prossime europee.
Per votare chi allora? La sinistra? Quella dei vaccini, delle misure sulle tavolette dei gabinetti, quella del cuore a sinistra e del portafogli a destra, eccetera, eccetera. Sì. Magari, diciamo, quella più liberale.
Ci si turi il naso, si pensi al sacrificio di Matteotti e dei fratelli Rosselli E sia dia un calcio in culo elettorale a Giorgia Meloni.
Carlo Gambescia
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