Alle origini di un Colpo
di Stato?
Il decreto-legge del
23 febbraio 2020
Oggi richiamiamo
l’attenzione dei lettori sul decreto-legge del 23 febbraio 2020, che ha permesso, in poche righe , il varo dei successivi
Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), che hanno
fortemente limitato non pochi diritti costituzionali dei cittadini, cosa mai
accaduta nella storia della Repubblica.
Alla cui base c'è
la Delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, che
proclama, per il periodo di sei mesi lo stato di emergenza sul territorio
nazionale a causa del rischio sanitario legato all’insorgenza
e diffusione di patologie prodotte da agenti virali
contagiosi.
In certo qual modo, le misure, anche quelle successive, potrebbero essere "rappresentate" giuridicamente come un' azione di tutela del diritto costituzionale alla salute (art. 32). Diritto che però, per tornare alla realtà, non può rinviare, come pretendono alcuni interpreti , all' "obbligo alla salute", soprattutto in presenza di un' epidemia, per la quale si evoca, politicamente parlando, il "principio di precauzione", che a sua volta, non è sancito costituzionalmente, ma risente delle pericolose e fuorvianti oscillazioni del dibattito tra politica e scienza. Tuttavia proprio il richiamo al principio di precauzione viene usato per giustificare la difesa dell' "obbligo alla salute". Come? In base a principi politici, dai fini occulti o viziati da visioni scientifiche di parte, se non addirittura strumentalizzate da una politica che si lascia andare a decisioni prese sull'onda delle emozioni collettive. Come sta accadendo. Ma due mezze verità ("principio di precauzione" e "obbligo alla salute") non fanno una verità.
In certo qual modo, le misure, anche quelle successive, potrebbero essere "rappresentate" giuridicamente come un' azione di tutela del diritto costituzionale alla salute (art. 32). Diritto che però, per tornare alla realtà, non può rinviare, come pretendono alcuni interpreti , all' "obbligo alla salute", soprattutto in presenza di un' epidemia, per la quale si evoca, politicamente parlando, il "principio di precauzione", che a sua volta, non è sancito costituzionalmente, ma risente delle pericolose e fuorvianti oscillazioni del dibattito tra politica e scienza. Tuttavia proprio il richiamo al principio di precauzione viene usato per giustificare la difesa dell' "obbligo alla salute". Come? In base a principi politici, dai fini occulti o viziati da visioni scientifiche di parte, se non addirittura strumentalizzate da una politica che si lascia andare a decisioni prese sull'onda delle emozioni collettive. Come sta accadendo. Ma due mezze verità ("principio di precauzione" e "obbligo alla salute") non fanno una verità.
In pratica, per
tornare al decreto-legge del 20 febbraio 2020, il Governo, con il silenzioso placet del Presidente Mattarella, si è auto-attribuito poteri che vanno
contro, o comunque stravolgono, la
Costituzione Repubblicana.
Per dirla fuori dai
denti un Colpo di Stato, per presunte ragioni medico-sanitarie.
Si legga qui:
“Si introduce,
inoltre, la facoltà, per le autorità competenti, di adottare ulteriori misure
di contenimento, al fine di prevenire la diffusione del virus anche fuori dai
casi già elencati.
L’attuazione delle
misure di contenimento sarà disposta con specifici decreti del Presidente del
Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della salute, sentiti i
Ministri e il Presidente della Regione competente ovvero il Presidente della
Conferenza dei presidenti delle regioni, nel caso in cui gli eventi riguardino
più regioni. Nei casi di estrema necessità ed urgenza, le stesse misure
potranno essere adottate dalle autorità regionali o locali, ai sensi
dell’articolo 32 della legge 23 dicembre 1978, n. 833, fino all’adozione del
decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri.” (http://www.governo.it/it/approfondimento/coronavirus-il-decreto-legge-23-febbraio-2020-e-il-dpcm-attuativo/14173#DL6)
.
O no? Certo,
per coloro che credono nell’ emergenza sanitaria Giuseppe Conte è un benefattore
dell’umanità, per chi, come chi scrive, non vi crede, o comunque la
ritiene contrastabile senza ricorrere a misure estreme, il Presidente è
un aspirante
dittatore .
Di sicuro, comunque la si pensi, ora Giuseppe Conte ha le mani libere.
Meditate gente,
meditate.
Carlo Gambescia