e le miserie italiane
Prima leggiamo l’articolo di Gramellini uscito oggi su “
"Ufficio
Sceneggiature" di Massimo Gramellini
Ci mancava la Ruby che arringa i cronisti
sulle scale del tribunale di Milano, ridotte a set plumbeo delle miserie italiane.
Legge un testo forbito, palesemente scritto da altri. E pare di vederlo,
l’Ufficio Sceneggiature, al lavoro in un salotto di Arcore oppresso dai quadri
con la targhetta del prezzo infilata nella cornice. « Oggi chi mandiamo a fare
la vittima sotto il palazzo di Giustizia, avvocato?». «La bionda e la bruna».
«Ma non ci sono già state il mese scorso con gli altri dipendenti
parlamentari?». «Ha ragione, ragioniere. E se ci spedissimo Ruby? E’ tornata
dal Messico apposta». «Ma chi glielo scrive il copione?». «C’è quello che gli
autori di Forum avevano buttato giù per Lavitola. Senta qua: “L’atteggiamento
apparentemente amichevole dei magistrati si è trasformato in una tortura
psicologica. Mi sento vittima di uno stile investigativo fatto di promesse mai mantenute
e domande incessanti sulla mia intimità”». «Non sarà troppo tecnico? Con tutto
il rispetto, avvocato, ma è la nipote di Mubarak, mica di Grisham». «Si fidi,
ragioniere, la gente è ubriaca di balle. Le beve a garganella. Anzi, sa cosa
faccio? Ci aggiungo un moto di sdegno, che la Ruby mi reciterà col broncetto: “Trovo
sconcertante e ingiusto che nessun giudice voglia ascoltarmi!”». «Ma se l’hanno
convocata due volte e lei non si è mai schiodata dal Messico!». «Ussignur, che
temperamatite! Chi vuole che se lo ricordi più! La memoria è stata cancellata
per decreto, insieme col falso in bilancio. Su, chiamatemi Ruby per il trucco e
parrucco, che fra due ore si va in onda». ( http://www.lastampa.it/2013/04/05/cultura/opinioni/buongiorno/ufficio-sceneggiature-rUmc90DvYcmmYbx3EbYRMO/pagina.html )
Cosa dire? Che
Massimo Gramellini spara sulla Croce Rossa. Del resto è noto
quanto ami infierire. Ne ha fatto quasi un mestiere.
Oggi però l'ex cronista sportivo passa il
segno. Rivelando di non avere neppure un briciolo di
pietà per una ragazza che ieri sul “set plumbeo” del tribunale milanese
era veramente scossa. E di certo, non “ recitava col
broncetto” un testo certamente a tesi e scritto da altri. Insomma,
non fingeva. Come ci ha confermato un amico psicologo non contagiato, a
differenza di Gramellini, dal virus dell’antiberlusconismo. Un amico, a
dire il vero, né pro né contro, semplicemente... a-berlusconiano.
Ma serviva lo
psicologo neutrale per capire il crescente disagio di una giovane
donna finita in una storia più grande di lei? Schiacciata tra
giudici e avvocati? Mah… Evidentemente, i drammi personali
quando non si è dalla parte politicamente giusta non contano.
Nessuna pietà per i nemici e per gli amici dei nemici come Ruby.
E questa è un’altra
miseria italiana.
Carlo Gambescia
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