"Al voto! Al voto!"
Ma per andare dove?
Su quali concrete direttrici, in vista delle elezioni
(e del dopo), si sta muovendo la politica italiana? Possiamo
distinguere, trascurando i micro-partiti, quattro forze principali: tre
sistemiche, sinistra, centro, destra e una antisistemica, il Movimento 5
Stelle.
Forze sistemiche ( o meno) nel senso della loro compatibilità
sul piano decisionale, con quei famigerati mercati, come spesso
si legge, "che votano tutti i giorni”.
In assenza della vittoria schiacciante di una di esse, le
tre forze sistemiche potrebbero accordarsi sulla base di tre
formule politiche: centro-sinistra, centro-destra,
sinistra-centro-destra. Per contro il Movimento 5 Stelle sembra destinato a
restare fuori dal governo, visto che difficilmente conseguirà
quella maggioranza assoluta dei voti che consentirebbe ai
grillini di "agguantare" il potere. Quindi
inutile tornare, almeno per ora, sull’argomento.
L’accordo sinistra-centro-destra (con Monti come
garante) sarebbe la soluzione migliore dal punto di vista
dell’andamento dei desiderata dei mercati. Parliamo di una “unione
sacra”, come avveniva in passato durante le guerre “vere”, imposta però,
questa volta, dalla guerra “economica” in corso e perciò destinata
a durare fino al conseguimento della “vittoria”.
In seconda battuta, non sarebbe sgradito, sempre ai mercati,
una combinazione di centro-sinistra o di centro-destra ( sempre con Monti
premier). Invece, non bene sarebbe visto un governo della sola sinistra
(Bersani-Vendola). E malissimo un esecutivo
di destra, soprattutto se guidato dal Cavaliere. Il
quale, con la sua sola presenza - piaccia o meno ai
suoi simpatizzanti - rischia di rendere difficile il governo del
Paese anche nel caso di un accordo sinistra-centro-destra…
Naturalmente, per ora, le tre forze sistemiche, non vogliono
ammettere qualsiasi propensione all’accordo, perché, come è giusto
che sia, puntano a vincere l’intera posta. Ma le cose - è bene
non dimenticarlo mai - sono più forti degli uomini.
E i cittadini? Quale soluzione preferiscono? Difficile dire.
In realtà, si va a votare per capire come la pensano veramente gli italiani.
Che, perciò, sono liberi di salvarsi o rovinarsi con le
proprie mani. È la democrazia bellezza…
Carlo Gambescia
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