Il tragico tirassegno di Firenze sull'immigrato di colore
CasaPound
e lo "scemo del paese"
La strage fiorentina di senegalesi è un evento grave. Tuttavia, riteniamo che
come tipologia (il mortale tirassegno sull’immigrato di colore), non abbia
precedenti in Italia. Il che però non può diminuirne la gravità. Inoltre, il
fatto che l’autore sia di estrema destra comprova come certa cultura, purtroppo
permeabile al richiamo del razzismo, rischia di favorire, anche indirettamente,
soluzioni estreme. Ovviamente, siamo davanti al gesto solitario - quindi non
organizzato - di una persona con evidenti problemi mentali.
Non crediamo però che la risposta giusta sia quella di isolare e criminalizzare
un’intera area culturale e politica. E in particolare CasaPound, cui sembra
l’autore della strage fosse iscritto. Parliamo di un’organizzazione, che pur
con qualche contraddizione, da anni, investendo molto in campo culturale e
sociale, si interroga sul valore della democrazia e sulla necessità del
dibattito culturale e politico. Contribuendo così a tenere lontani dalla
violenza i giovani di destra. Il che è sicuramente meritorio. Noi stessi
abbiamo avuto modo, e con diletto, di partecipare a interessanti iniziative.
Tuttavia non abbiamo apprezzato quel che ha dichiarato il coordinatore
regionale di CasaPound Toscana: «Abbiamo avuto modo di scambiarci due
chiacchiere [con Gianluca Casseri, autore della strage, ndr] molto in
superficie. Frequentava saltuariamente le nostre riunioni, ma non era parte della
comunità, non era un militante. Sembrava un po’ strano, in qualche modo “lo
scemo del paese”. Siamo sorpresi anche noi. Era solo, senza patente, girava in
treno. Non era una persona molto partecipe» ( *) .
Ora, definire «scemo del paese» un uomo morto in quelle circostanze, e per
giunta da poche ore, è irrispettoso. Ma c’è dell’altro: liquidare Casseri come
il deficiente della porta accanto, significa rifiutarsi di fare i conti, e fino
in fondo, con certa sottocultura razzista, cui proprio CasaPound tenta da anni,
meritoriamente, di opporsi. Insomma, e dispiace dirlo, ci si fa del male da
soli.
Carlo Gambescia
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