Il Nobel Economia 2011 è andato a Thomas Sargent e Christopher Sims
Aria fritta
Mai come quest’anno il premio Nobel per l’Economia indica quanto la
riflessione economica sia ormai lontana dalla realtà… E non solo per
l’incapacità, ampiamente dimostrata, di rispondere in modo sensato alla crisi,
bensì perché i due vincitori, gli statunitensi, Thomas Sargent e Christopher
Sims vivono veramente in uno spazio stratosferico, tutto loro, composto di
equazioni e calcoli quantitativi che non addentano alcuna realtà. Gli studi dei
due economisti, in particolare quelli sugli impatti dei cambi di policy su
produzione, inflazione e occupazione, sono tutt’al più compitini ben fatti….
Perciò è verissimo, come recita la motivazione della Royal Swedish Academy of
Science che il loro lavoro ha «posto le basi della moderna analisi
macroeconomica». Il che però, ecco il punto, non è certamente un merito…
Il lettore non dia perciò retta alle dichiarazioni di altri
inciucio-economisti, apparse sui giornali, dove si afferma che i due Nobel
verificano le ipotesi, eccetera, eccetera. Sì, è vero, Sargent e Sims
verificano, ma solo sulla lavagna… Si tratta, insomma, di verifiche su
collezioni macroeconomiche di numeri, che rinviano ad altre cifre, basare su
altre stime, e così via… È il trionfo della convenzione, anzi del convenuto,
come accordo tra economisti sul valore convenzionale di alcune variabili (ad
esempio pil ) oppure sulla composizione del livello medio dei prezzi (dei
titoli di Borsa, per farne un altro…). Sui quali, altra convenzione, si
eserciterebbero, considerati i margini di incertezza (sempre però secondo il
famigerato mezzo pollo a testa della statistica…) le scelte razionali degli
uomini. Insomma, peggio di “Cosa Nostra”.
E non lo diciamo noi che abbiamo il dente avvelenato, ma ingenuamente lo
riconoscono gli stessi inciucio-economisti, credendo di magnificare i due
vincitori… Come, ad esempio, Giacomo Vaciago: «Sono due tra gli economisti più
famosi al mondo: Sims è più quantitativo, più econometrico, è il padre-padrone
delle stime economiche con i modelli Var di autoregressione vettoriale e cioè
delle stime economiche effettuate con grandi computer, con cui si verificano la
bontà delle teorie. In altre parole Sims è uno che non esprime opinioni, ma
riporta stime. Dei due però è Sargent il più famoso. È lui che ha fondato la
scuola delle aspettative razionali».
A Roma, per buttarla sul dialettale, a Vaciago si risponderebbe così: “Ma de
che stamo a parlà!”… Di stime su altre stime: fumo su fumo. Di nulla
praticamente… E, in particolare, l’econometria, soprattutto nella versione
Sims, come nota Alessandro Roncaglia nel suo ottimo trattato storico (La ricchezza
delle idee), si allontana progressivamente sia dalla realtà, sia dalla teoria
economica (quella, anche agli antipodi ma sana, di Hayek e Keynes ad esempio).
E per una ragione molto semplice: perché il Premio Nobel propone una
«econometria ateoretica», basata su modelli e ipotesi di tipo matematico,
sempre più perfezionati. Ma… dal punto vista matematico e non di una realtà,
storicamente e sociologicamente segnata da conflitti, passioni, ideologie e
istituzioni. Tutti aspetti, molto genuini, di cui la teoria economica, quella
vera, a partire da Adam Smith e Karl Marx, invece ha sempre tenuto conto.
Ciò significa che se Smith e Marx oggi rinascessero, non vincerebbero il Premio
Nobel Economia. Così va il mondo. Purtroppo.
Carlo Gambescia
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