La proposta della Lega
“Eserciti regionali”? Ma mi faccia il piacere...
Folklore? Sì, ma non solo. Di che cosa
parliamo? Della proposta di legge della Lega di istituire eserciti regionali,
sul modello della Guardia nazionale americana: truppe che siano pronte a
intervenire in caso di calamità naturali, di gravi attentati, di incidenti alle
infrastrutture o ai siti produttivi e per mantenere l'ordine pubblico… E chi li
autorizzerebbe a intervenire? Il Consiglio dei ministri o i Governatori
regionali. La proposta prevede anche che le milizie siano composte da cittadini
italiani volontari cessati dal servizio senza demerito con età inferiore ai 40
anni. (per ulteriori informazioni si veda qui: http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/politica/2011/04/04/visualizza_new.html_1526827848.html ) .
L’idea di “Guardia nazionale” viene da lontano:
rinvia alle rivoluzioni borghesi e indipendentiste del Sette-Ottocento, a
partire da quella americana. Il punto è che essa si fonda, fin dalle origini,
sul principio della contrapposizione tra l’esercito regolare (occupante o del
Re) e l’esercito del popolo (repubblicano e indipendentista). Insomma,
storicamente, l'idea di "Guardia nazionale" racchiude e riproduce un
forte elemento dualistico.
Dal punto di vista sociologico, il dualismo, che
implica contrasto tra poteri comunque concorrenti, rinvia nella migliore delle
ipotesi alla necessità di trovare un equilibrio, sia attraverso l’introduzione
di regole, sia di fatto, mediante l’evoluzione degli usi nell’attuazione stessa
delle regole. E qui si pensi al forte contrappeso, come negli Usa dove esiste
la "Guardia nazionale", di una religione civile e patriottica
condivisa da tutti.
Insomma, il dualismo non è mai facile da
gestire. E poi, comunque sia, perché complicarsi la vita, introducendo un
elemento dualistico, e per giunta regionale, in un’Italia già a rischio di
secessione?
Carlo Gambescia
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