I giovani e le droghe
Non solo cocaina…
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Non è sicuramente un buona notizia, come riportato dalle agenzie di stampa, che
il consumo di cocaina stia aumentando tra i giovani della Ue : 7, 5 milioni di
persone tra i 15 e i 34 dichiarano di averla usata almeno un volta nella vita.
Ma c'è dell'altro: sembra che il suo consumo sia apprezzato anche in Italia: da
un'indagine condotta da una Asl di Roma su 1.800 giovani, emerge che il 50% dei
ragazzi tra i 14 e i 19 anni sia convinto che la cocaina sia una sostanza ‘non
pericolosa’(http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_new.html_992392204.html ) .Non è il caso però di meravigliarsi più di tanto, perché i dati non sono confortanti anche per il resto della popolazione adulta europea. Infatti il quadro non è molto incoraggiante anche secondo l’ultimo rapporto, quello 2008 (novembre), dell’Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (OEDT). Le stime presentate si riferiscono a una popolazione tra i 15-64 anni.
Vediamo insieme questi dati.
Cannabis: Prevalenza una tantum (nel senso che è stata assunta almeno una volta) : 71 milioni circa (il 22% dei cittadini europei adulti; complessivamente la popolazione Ue si avvicina ai 500 milioni); consumo nell’ultimo anno: circa 23 milioni di europei adulti; consumo nell’ultimo mese: più di 12 milioni di europei; variazioni da paese a paese nel consumo nell’ultimo anno: range complessivo dallo 0,8% all’11,2 %.
Cocaina:
prevalenza una tantum: almeno 12 milioni(il 3,6% dei cittadini europei
adulti). Consumo nell’ultimo anno: 4 milioni di europei adulti; consumo
nell’ultimo mese: circa 2 milioni; variazioni da paese a paese nel consumo
nell’ultimo anno: range complessivo dallo 0,1% al 3,0%.
Ecstasy:
prevalenza una tantum: circa 9,5 milioni (il 2,8% dei cittadini
europei adulti). Consumo nell’ultimo anno: più di 2,6 milioni; consumo
nell’ultimo mese: più di 1 milione. Variazioni da paese a paese nel consumo
nell’ultimo anno: range complessivo dallo 0,2% al 3,5%.
Anfetamine:
prevalenza una tantum: circa 11 milioni (il 3,3% dei cittadini europei
adulti); consumo nell’ultimo anno: circa 2 milioni; consumo nell’ultimo mese:
meno di 1 milione; Variazioni da paese a paese nel consumo nell’ultimo anno: range
complessivo dallo 0,0% all’1,3%.
Oppiacei: tra
uno e sei casi ogni 1.000 cittadini adulti. Nel 2005-2006 i decessi indotti
dagli stupefacenti sono stati responsabili del 3,5% del totale dei decessi dei
cittadini europei della fascia di età 15-39 anni, con la presenza di oppiacei
in circa il 70% dei casi. Principale sostanza usata da circa il 50% dei
soggetti che chiedono di entrare in terapia per consumo di stupefacenti. Più di
600.000 consumatori di oppiacei sono stati sottoposti nel 2006 a trattamento con
terapia sostitutiva ( su tutti questi dati si veda http://www.emcdda.europa.eu/publications/annual-report/2008 - Documento
in lingua italiana, p.13 ).
Quattro riflessioni.
Quattro riflessioni.
La prima, piuttosto banale, e che i dati evidenziano che
i giovani imitano comportamenti già molto diffusi tra gli adulti. La seconda,
più seria, riguarda, come mostrano le cifre, la notevole diffusione del consumo
di droghe. Di qui, la terza riflessione: se, considerati gli attuali livelli
dei consumi, la repressione pura e semplice debba ancora essere vista come l’unica
risposta plausibile. Dal momento che anni di proibizionismo sembrano aver solo
reso più acuto il problema. O che comunque, quarta riflessione, il
proibizionismo "puro", senza un adeguato supporto culturale e sociale
ai giovani e alle famiglie in termini di welfare, stia mostrando di essere
assolutamente inutile.
Perché, di una cosa siamo assolutamente convinti: che
prima di reprimere sia necessario prevenire.
Carlo Gambescia
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